Analisi Tecnica – Funziona davvero?

Scopriamo cos’è l’analisi tecnica dei mercati finanziari, come funziona e perché viene utilizzata dai trader. Caratteristiche e limiti legati a questo studio

Esploriamo insieme l’analisi tecnica dei mercati finanziari: esamineremo cos’è, come funziona e come viene utilizzata dai trader. 

Analizzeremo anche le sue criticità e come intervenire per migliorare la precisione delle previsioni di mercato, aspetto chiave nella scelta strategica.

Cos’è l’analisi tecnica

L’analisi tecnica è una delle tecniche più utilizzate dai trader e dagli investitori. Serve per valutare il comportamento dei mercati analizzandone il movimento dei prezzi attraverso dei pattern grafici. In particolare si concentra sull’analisi dei dati storici dei prezzi delle azioni, delle valute, delle materie prime e degli altri strumenti finanziari per prevedere il loro futuro andamento. 

Gli analisti tecnici utilizzano una vasta gamma di strumenti e tecniche per analizzare i grafici dei prezzi, tra cui le medie mobili, i livelli di supporto e resistenza, i modelli di candele giapponesi e gli oscillatori.

Questa analisi si basa su due principi fondamentali: 

  • il prezzo sconta tutte le informazioni disponibili; 
  • la storia si ripete

Come funziona l’analisi tecnica

L’obiettivo principale dell’analisi tecnica è quello di identificare le tendenze, gli andamenti dei mercati finanziari e i modelli di prezzo per determinare i momenti migliori per acquistare o vendere un determinato strumento finanziario. 

Gli analisti tecnici sostengono che sia possibile individuare i futuri movimenti del mercato mediante la riproducibilità di pattern grafici oppure la lettura di dati forniti da oscillatori  o indicatori. Quindi ogni volta che si presenta una determinata situazione (pattern grafico o valori dati dagli indicatori), l’analista tecnico si aspetta che il mercato si comporti allo stesso modo.

Esempio di come applicare l’analisi tecnica

Facciamo un esempio: Immaginiamo di avere un grafico che mostra il prezzo di un’azione di una società negli ultimi 12 mesi, con un valore massimo e un valore minimo. Osservando attentamente il grafico iniziamo a individuare delle tendenze e dei modelli di comportamento del prezzo. Notiamo che ogni volta che il prezzo di un’azione si avvicina a una determinata soglia, il prezzo tende a rimbalzare e a ripartire nella direzione opposta.
Una volta individuati questi pattern, cerchiamo di applicare una specifica strategia come ad esempio decidere di acquistare quell’azione quando il prezzo si avvicina a quella soglia e di venderla quando il prezzo riparte nella direzione opposta, guadagnando sulla differenza di prezzo. In questo modo, l’analisi tecnica dovrebbe aiutarci a prevedere il comportamento futuro del mercato e agire di conseguenza, massimizzando i guadagni e minimizzando i rischi.

Sembra tutto chiaro, tuttavia è importante sottolineare che l’analisi tecnica dei mercati finanziari non riesce a spiegare i movimenti dei mercati. Esistono delle probabilità che si avveri quanto previsto poiché i prezzi non possono far altro che salire o scendere. Tuttavia l’eccesso di fiducia nel risultato generato dall’analisi dei grafici, genera un eccesso di fiducia nel trader che sarà portato ad assumere rischi eccessivi.

Ma quindi l’analisi tecnica dei mercati finanziari è efficace?

Nonostante sia ampiamente utilizzata dai trader, ci sono dati e statistiche che mettono in discussione l’efficacia. Infatti, molti studi dimostrano che l’analisi tecnica non riesce a prevedere i movimenti di mercato in modo accurato. 

Uno studio condotto da Burton Malkiel, professore di finanza alla Princeton University, ha dimostrato che i movimenti dei prezzi degli asset finanziari sono imprevedibili e seguono un modello di “random walk“, ovvero un andamento casuale. 

Altri studi hanno evidenziato come i trader che seguono ciecamente gli indicatori trading tecnici dell’analisi tecnica possono cadere in trappola, basando le loro decisioni su segnali non affidabili e false aspettative. Inoltre, molti critici sostengono che la sua efficacia sia basata principalmente sulla suggestione psicologica, piuttosto che su dati oggettivi.

Da tutto questo possiamo comprendere che i principi legati all’analisi tecnica sono discutibili. C’è chi dice che sia più simile a un’arte che a una scienza vera e propria.

La soluzione dei professionisti: l’analisi fondamentale

L’analisi fondamentale è l’approccio opposto all’analisi tecnica nel mondo del trading e degli investimenti. Mentre l’analisi tecnica si basa sull’analisi dei grafici e dei movimenti dei prezzi, l’analisi fondamentale si concentra sulla valutazione della salute finanziaria delle società e dei mercati e sulle prospettive future delle stesse. 

Gli investitori che utilizzano l’analisi fondamentale cercano di determinare il valore intrinseco di un’azienda o di uno strumento finanziario, analizzando dati fondamentali come utili, flusso di cassa, rapporto debito/equity e altro. Inoltre, si interessano anche alle condizioni macroeconomiche e geopolitiche che possono influire sulle performance di mercato.

Esempio di come applicare l’analisi fondamentale

Supponiamo di voler valutare l’investimento su un indice europeo di borsa, ad esempio il Dax. Analizzare un indice di borsa richiede competenze specifiche. L’analisi fondamentale valuta le società che compongono tale indice. I bilanci indicano la situazione finanziaria e reddituale dell’azienda. La valutazione permette di individuare opportunità di investimento. L’analisi fondamentale considera anche la posizione competitiva delle azienda, il management e l’innovazione. I fattori macroeconomici influenzano l’andamento dell’indice. L’analisi accurata permette quindi di individuare opportunità di investimento.

Tutte queste informazioni dovrebbero essere utilizzate per valutare se l’investimento sia vantaggioso o meno, e per fare una previsione sulle future performance.

Analisi Tecnica VS Analisi Fondamentale

L’analisi tecnica e l’analisi fondamentale sono due approcci molto diversi per valutare i mercati finanziari. Da una parte la lettura dei grafici e degli indicatori per cercare di prevedere i movimenti futuri dei prezzi. D’altra la valutazione della salute finanziaria delle società e dei mercati, e sulle prospettive future delle stesse, analizzando i dati economici, finanziari e aziendali.

C’è una differenza sostanziale tra i due metodi: l’analisi fondamentale fornisce una visione a lungo termine dell’investimento. Tiene conto dei fattori macroeconomici e del settore, non solo della volatilità del mercato, fornendo una visione globale delle aziende e del loro potenziale di crescita a lungo termine. 

Inoltre può fornire una guida più precisa per determinare il prezzo equo di un’azione, cosa che l’analisi tecnica non può fare. 

Infine, l’analisi fondamentale consente di identificare opportunità di investimento che l’analisi tecnica potrebbe non cogliere, ad esempio identificando un’azienda sottovalutata dal mercato rispetto al suo vero valore.

Riflettiamo su come agire

Nonostante l’analisi tecnica possa essere utile in alcune situazioni, molti professionisti preferiscono l’analisi fondamentale perché fornisce una visione più completa e precisa del valore intrinseco di un’azienda o di un asset finanziario. Inoltre, l’analisi fondamentale può aiutare i trader a prendere decisioni più informate sul medio-lungo termine, riducendo l’effetto dell’incertezza e della volatilità a breve termine.

Dati e statistiche dimostrano che l’efficacia dell’analisi tecnica è limitata e che spesso può trarre in inganno i trader. Al contrario, l’analisi fondamentale è supportata da dati concreti, come i bilanci delle società e gli indicatori macroeconomici, e può fornire una visione più completa e accurata del mercato. Pertanto, conviene utilizzare l’analisi fondamentale come strumento principale per prendere decisioni di investimento. In generale, la scelta tra le due tecniche dipende dalle preferenze e dallo stile di trading, ma è importante non cadere nella trappola di seguire ciecamente l’analisi tecnica senza considerare altri fattori rilevanti. 

Per saperne di più, Antonio Carnevale racconta la sua esperienza e il suo punto di vista su questi due approcci.

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