Strumenti finanziari: cosa sono, quali sono e come sceglierli

Definizione, descrizione e caratteristiche dei principali strumenti finanziari attualmente disponibili. Quali sono e come sceglierli in base le tue esigenze.

Secondo il Testo Unico della Finanza (TUF) si definiscono strumenti finanziari come l’insieme di tutti i prodotti finanziari e di ogni altra forma di investimento di natura finanziaria.

Un prodotto finanziario è una forma di investimento di natura finanziaria che richiede l’impegno di risorse per ottenere un corrispettivo, cioè un ricavo per aver rinunciato ad una parte del proprio capitale per un certo lasso di tempo.

Abbiamo realizzato un elenco degli strumenti finanziari più noti, quelli che devi assolutamente conoscere. Per avere tutto ben chiaro non poteva mancare una breve spiegazione di ogni singolo prodotto finanziario. Infine vedremo come collocare questi strumenti nel proprio portafoglio in base alle proprie esigenze.

Prodotti con premio di rischio

Il premio per il rischio è la differenza tra il rendimento atteso di un’attività finanziaria e il tasso di interesse privo di rischio. Nel caso di titoli azionari, è dato dalla differenza tra il rendimento di un titolo e il tasso di interesse privo di rischio, cioè di un titolo di Stato.

Chi investe in questi prodotti rischia di perdere una parte o tutto il capitale a fronte della possibilità di avere interessi e guadagni maggiori. 

Esempi di questi strumenti sono:

  • Azioni – un titolo che rappresenta una quota della proprietà di una Società per Azioni. Ce ne sono di varie tipologie e ciascuna azione attribuisce al possessore specifici diritti: amministrativi – diritto di voto, di impugnativa delle delibere assembleari, di recesso, di opzione; economico-patrimoniali – diritto al dividendo, diritto di rimborso.
    Se vuoi approfondire le tipologie di azioni leggi qui.
  • Obbligazioni – un titolo di credito emesso da società o enti pubblici per raccogliere denaro a debito. Conferiscono all’investitore che li compra il diritto a ricevere il rimborso della somma versata e una remunerazione a titolo di interesse chiamata cedola. In base al rendimento, le obbligazioni ordinarie possono essere con cedola: a tasso fisso – garantisce periodicamente un ammontare di interessi stabilito a priori; a tasso variabile, – in cui gli interessi pagati dipendono da indici finanziari, reali (tasso di inflazione) o valutari (tasso di cambio).
  • Strumenti finanziari derivati – cioè un titolo finanziario che deriva il proprio valore da un altro asset finanziario o da un indice che viene definito sottostante. I più diffusi sono i futures, le opzioni e gli swap.

Strumenti finanziari derivati

Vediamo in dettaglio gli strumenti finanziari derivati. 

Contratti Futures

I Contratti futures sono strumenti finanziari derivati, quelli basati sul valore di altri prodotti finanziari come valute, titoli e materie prime

L’acquirente e il venditore si impegnano a scambiarsi una determinata quantità di una certa attività finanziaria o reale  (un titolo, una valuta o una materia prima) a un prezzo prefissato e con pagamento a una data prestabilita.

Contratti Swap

Anche questi rientrano nella categoria di strumenti finanziari derivati e sono degli accordi a termine dove viene stabilito un flusso di cassa a date precise e in modalità previste dalla tipologia di contratto stipulato.

La natura di questi contratti è particolarmente indicata per investitori che desiderano tutelarsi da eventuali rischi legati alle oscillazioni dei tassi di cambio o dei tassi di interesse.

Contratti di opzione

Strumenti finanziari derivati che danno il diritto (ma non l’obbligo) di comprare o vendere un sottostante (variabile da cui dipende il prezzo di uno strumento derivato) entro o ad una certa scadenza. Chi acquista il contratto di opzione entra in una posizione definita “lunga”, mentre chi lo vende entra in una posizione definita “corta”. L’opzione dona al portatore il diritto di fare qualcosa, mentre al venditore resta l’obbligo di soddisfare la scelta del portatore.

Gli investitori utilizzano questi contratti per acquistare e vendere risorse in futuro a prezzi prestabiliti per ottenere un profitto. 

Esistono due tipi di contratti di opzione: put e call. Le prime usate se si pensa che i prezzi futuri diminuiranno, le seconde se si pensa che aumenteranno.

Contratti a termine

Sono contratti di compravendita “a termine” e si differenziano per il fatto che la consegna del bene oggetto del contratto e il pagamento del prezzo pattuito avvengono a una data futura prefissata.

Permettono di posticipare nel tempo il regolamento di una compravendita già concordata nei dettagli (prezzo e quantità del bene).

Come tutti i contratti derivati hanno due funzioni principali: copertura e speculazione. L’acquirente si protegge da eventuali aumenti dei prezzi e il venditore si tutela da eventuali flessioni dei prezzi (e dall’eventuale mancanza di disponibilità immediata del bene).

Quote dei fondi comuni di investimento

I fondi comuni sono strumenti di investimento in cui si affidano i propri risparmi a un esperto che li amministra. Colui che aderisce al fondo sottoscrive delle quote che rappresentano parti del patrimonio costituito dall’insieme dei risparmi conferiti al gestore professionale.

Il valore della quota varia nel tempo in base alle performance ottenute dagli investimenti operati dal fondo e al conseguente “valore netto” degli attivi in gestione (NAV – Net Asset Value). 

La gestione collettiva tramite fondi comuni di investimento è affidata alle società di gestione del risparmio (SGR). La stessa attività di investimento può essere svolta dalle società di investimento a capitale variabile (SICAV) o a capitale fisso (SICAF).

Titoli di mercato monetario

Sono titoli di debito emessi da privati o da autorità pubbliche, aventi scadenza inferiore all’anno, come Buoni del Tesoro, pronti contro termine, accettazioni bancarie, ecc.​

Strumenti finanziari risk free

Comprendono tutti quegli strumenti che, almeno in teoria, non comportano rischio di perdita di capitale.

Possono dare un interesse garantito e contrattualizzato o staccare cedole periodiche.

Tra questi abbiamo:

  • conti deposito – a differenza di un conto corrente, è un deposito remunerato con funzione di investimento ove è possibile solo effettuare prelievi e versamenti. I capitali versati potranno essere vincolati per un periodo compreso tra 1 e 72 mesi. Il vincolo prevede interessi maggiori, rispetto al deposito libero e penali se si preleva il capitale prima della scadenza.
  • deposito a risparmio – usato come destinazione temporanea del denaro in attesa di utilizzo verso altri scopi. Solitamente la banca rilascia un documento, il libretto, sul quale sono registrate le operazioni. Questo libretto può essere nominale o al portatore e, a sua volta, può essere libero o  vincolato. Anche in questo caso sono previsti interessi per il capitale vincolato.
  • buoni fruttiferi postali – sono buoni emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e lo Stato italiano ne è garante.
  • pronti contro termine – un contratto dove un venditore, in questo caso una banca, cede dietro un corrispettivo in denaro alcuni titoli (solitamente sono titoli di Stato o titoli monetari) con consegna a pronti, cioè immediata. Il venditore si impegna a riacquistarli dall’acquirente ad un prezzo più alto ad una data fissata. In poche parole, si tratta di un prestito di denaro da parte dell’acquirente e di titoli da parte della banca.

Questi strumenti solitamente sono utilizzati per un periodo di tempo limitato, per parcheggiare la liquidità, e non permettono grossi rendimenti.

Titoli di Stato

I titoli di Stato sono obbligazioni emesse da uno Stato per finanziare il suo disavanzo di bilancio, cioè quando le uscite superano le entrate nel corso dell’esercizio finanziario, o il debito pubblico. Il debito pubblico è il debito di uno Stato nei confronti di soggetti economici, nazionali o esteri, che hanno acquistato titoli di stato per coprire il fabbisogno della cassa statale. A ciò si assomma il deficit pubblico dello stato accumulato negli anni con i relativi interessi.

Attraverso questi titoli, uno Stato prende a prestito dei capitali dai sottoscrittori, sia attraverso lo scarto di emissione (differenza tra il valore nominale del titolo ed il prezzo di emissione), sia mediante il pagamento di cedole durante la vita del titolo. Alla scadenza dell’obbligazione lo Stato rimborsa il capitale nominale previsto. L’indebitamento ha un costo ed è anche in funzione di come i soggetti economici percepiscono le condizioni di salute dell’economia di una nazione. Maggiore è il rischio percepito, maggiore sarà il premio al rischio richiesto. Pertanto una nazione dovrà aumentare il tasso di interesse per trovare prestatori. Questo fenomeno si avvita finché il Governo realizza delle riforme per migliorare i conti pubblici, oppure si raggiunge il default, cioè il fallimento. Per questa ragione, è opportuno documentarsi sull’economia di una nazione, prima di comprare una quota del suo debito.

Chi garantisce interessi troppo alti, potrebbe non ripagare il suo debito.

Come collocare questi prodotti finanziari nel proprio portafoglio di investimento?

Abbiamo già accennato più volte al portafoglio Barbell descritto da Nassim Taleb: con un portafoglio Barbell si hanno da un lato investimenti ad alto rischio, ma con un alto potenziale di guadagno, mentre dall’altro lato, investimenti a basso rischio e basso potenziale di rendimento. 

Vorremmo ricordare ancora una volta che l’acquisto di strumenti finanziari, sia attraverso il trading speculativo che l’asset allocation, richiede preparazione e auto disciplina.

Per maggiori informazioni leggi “Investire senza rischiare: il metodo del Barbell Portfolio“.

Uso della leva finanziaria

Consigliamo di negoziare la parte di portafoglio ad alto potenziale di guadagno attraverso il trading speculativo con l’uso della leva. La leva finanziaria permette di generare un maggior profitto rispetto al capitale messo a rischio. Per questo motivo è possibile iniziare a fare trading con piccoli capitali. Per effetto della leva puoi impiegare pochissimo capitale per negoziare valori nominali più alti.

Una volta inserita all’interno di un piano di trading ben strutturato, la leva permette di incrementare i guadagni. Questo è possibile pianificando in maniera precisa e puntuale il capitale, gestendo la quantità da mettere a rischio nel tempo secondo precisi parametri. La formulazione di un piano di trading, infatti, serve per lasciar tempo e spazio alle operazioni a tuo favore, affinché crescano e raggiungano l’obiettivo di profitto, tagliando così le perdite delle operazioni che non vanno a tuo favore.

Per maggiori informazioni su come strutturare un piano di trading leggi “Giocare in borsa o iniziare a fare trading sul serio“.

Quanti strumenti finanziari scegliere

Nel trading speculativo si cerca profitto negoziando alcuni strumenti finanziari con un orizzonte temporale breve. Noi consigliamo di specializzarsi su tre strumenti. Possiamo sceglierli tra un tasso di cambio tra due valute, oppure i CFD – Contract for Difference, cioè strumenti finanziari derivati che replicano un sottostante, vale a dire un indice di borsa. Il prezzo delle materie prime o dei titoli di Stato. La negoziazione avviene tramite un software o un’app offerta dal broker: questa si appoggia ad un conto di trading aperto presso il broker.

Quali prodotti finanziari scegliere

La scelta degli strumenti finanziari da negoziare è legata a:

  • obiettivi di profitto;
  • capitale disponibile;
  • autocontrollo

Inizialmente è consigliabile negoziare coppie di valute come EUR/USD (Euro contro Dollaro Americano), GBP/USD (Sterlina inglese contro Dollaro americano) USD/JPY (Dollaro americano contro Yen giapponese), per prendere confidenza con il trading speculativo. Questi strumenti sono molto liquidi e, per questo motivo, il prezzo compie minori oscillazioni. Tutto ciò riduce il rischio di perdere il proprio capitale ed è adatto ad un’operatività più tranquilla, meno stressante.

Dopo aver accumulato i primi utili ed aver preso confidenza con il trading, è possibile iniziare a negoziare i CFD sugli indici di borsa o sulle materie prime. 

Sono disponibili anche strumenti CFD che replicano gli energetici, i principali Bond ed i relativi Futures. Ognuno di questi strumenti specifici replica un mercato con caratteristiche specifiche. Ancora una volta ci teniamo a sottolineare l’importanza di studiare ogni mercato attraverso l’analisi fondamentale per capire quali siano i fattori che spostano veramente i prezzi.

Vi è la possibilità di fare trading con le opzioni: sono contratti che ti permettono di fare trading sul prezzo futuro di un mercato, dandoti il diritto, ma non l’obbligo di acquistare o vendere l’asset sottostante a un prezzo stabilito entro una determinata scadenza.

Asset Allocation

Riprendendo la teoria del portafoglio Barbell, la maggior parte del capitale destinato al risparmio va indirizzato verso investimenti a basso rischio e basso potenziale di rendimento.

L’Asset Allocation è un processo molto indicato per questa funzione: mira a distribuire fondi fra le varie attività di investimento (asset class) per un periodo di tempo medio lungo. Con questo processo è possibile costruire portafogli di investimento che saranno una combinazione di queste asset class e diversi obiettivi di tempo.

Convenzionalmente si individuano tre tipologie di Asset Allocation:

  • Asset Allocation strategica – individua opportunità di investimento in asset secondo un orizzonte temporale medio lungo.
  • Asset Allocation tattica – mira ad un orizzonte temporale più breve sfruttando al meglio tutti i piccoli trend di mercato.
  • Asset Allocation dinamica – presenta cambiamenti sistematici nell’allocazione degli asset per controllare o cambiare il profilo di rischio del portafoglio. Richiede maggiore attenzione nel seguire i mercati poiché occorre reagire in fretta a bruschi cambiamenti.

Per costruire l’asset allocation più congeniale, il risparmiatore dovrà:

  1. Identificare i suoi obiettivi di rischio/rendimento 
  2. Stimare l’orizzonte temporale dell’investimento in base alle sue future necessità economiche
  3. Stimare l’andamento delle varie asset class attraverso un’analisi accurata del mercato
  4. Definire se e quante volte sarà ribilanciato il portafoglio, ossia quante volte l’investitore varierà i pesi dei singoli investimenti.

Strumenti di Asset Allocation

SI può investire in due diverse modalità: 

  • PIC – Piano di investimento di capitale.
  • PAC – Piano di accumulo di capitale.

I PIC sono investimenti fatti in un’unica soluzione utilizzando tutta la somma che si intende far fruttare: si sottoscrive un fondo comune oppure un fondo negoziato in borsa. I PAC sono investimenti a rate adatti, ad esempio, a chi riesce con regolarità a risparmiare una parte del reddito e destinarla all’investimento.

I Piani di Accumulo permettono di ridurre il rischio nell’investimento. Qualora il mercato cambi direzione riducendo l’appetibilità di uno strumento finanziario, è possibile applicare una diversificazione temporale cioè comprare un prodotto azionario che affronta una temporanea debolezza per poi sfruttare la successiva ripresa.

Si possono operare aggiustamenti di portafoglio (asset allocation tattica). Applicando un piano di accumulo prefissato sarà più facile battere l’emotività ed escludere azioni sconsiderate legate a fake news o rumors di mercato privi di fondamento. Il rispetto del piano inoltre costituirà un maggior incentivo al risparmio in vista di un “premio” futuro. 

Il PAC presenta dei costi fissi che possono variare a seconda di chi offre l’investimento. Questi costi si presentano all’apertura, al momento del disinvestimento e delle piccole commissioni al versamento delle rate. E’ importante valutare queste spese quando si vuole creare un piano con cifre molto basse.

I PIC e i PAC sono due modalità di investimento che possono essere offerte dalle banche o da altri intermediari autorizzati e specializzati nella gestione dei risparmi. Gli utenti più informati possono anche far da sé attraverso alcuni intermediari che, tramite piattaforme ospitate sul loro sito internet, permettono di costruire questi piani acquistando strumenti finanziari.

Prima di procedere ad un investimento, è opportuno valutare gli strumenti che si andranno a comprare nei piani di investimento o accumulo.

ETF: cosa sono e perché investire

Gli ETF – Exchange Traded Funds sono strumenti di risparmio gestiti caratterizzati da basse commissioni ed altrettanto bassi costi di gestione. Il loro obiettivo è replicare fedelmente l’andamento e quindi il rendimento di indici azionari, obbligazionari e materie prime. Queste caratteristiche li rendono più vantaggiosi di altri strumenti finanziari.

Possono essere inseriti all’interno di un Piano di Investimento di Capitale oppure un Piano di Accumulo di Capitale. In entrambe i casi, il capitale messo a rischio beneficerà delle oscillazioni degli strumenti replicati.

Gli Exchange Traded Fund possono essere venduti in Borsa come qualsiasi altro strumento e hanno una buona flessibilità. Permettono di diversificare il proprio portafoglio e di investire sul lungo periodo. Inoltre, si sa sempre in cosa verrà investito il proprio denaro.  

Iniziare con gli strumenti finanziari

Noi di AC Trading abbiamo costruito i percorsi ottimali per gestire al meglio i risparmi attraverso l’applicazione del “Barbell portfolio“. Il nostro obiettivo è trasmettere le competenze necessarie per far si che il tuo risparmio lavori per te generando una seconda entrata che ti permetterà di raggiungere i tuoi obiettivi: una vacanza, un fondo per integrare la tua pensione, un piano di accumulo per acquistare la tua prima casa, quello che desideri.

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